Tutto a inizio esattamente un anno fa quando provai il percorso lungo completandolo ma tra me e me mi promisi di tornare per sfidare veramente i miei limiti in questa prova di 204 km con 4800 mt di dislivello.
Passato tutto l’inverno e la prima parte di stagione con sempre l’occhio sul calendario segnando il countdown a questa data :17 giugno 2018.
Settimana pre gara che inizia con un po’ di svago già al giovedì dove colgo l’occasione per portare la mia famiglia a Gardaland per uscire dalla classica routine e per far divertire anche loro ma anche il sottoscritto
Dopo aver passato la notte a Peschiera la mattina seguente si parte direzione Feltre.
Alle 12:30 siamo già con le gambe sotto il tavolo nella storica fabbrica di Pedavena e insieme con noi c’è anche il mio caro amico Luca e compagna.
Decidiamo che il pomeriggio sia buono per fare un po’ di allenamento leggero e in scioltezza affrontiamo il versante del Croce D’aune da Pedavena e gli ultimi chilometri della granfondo fino all’arrivo a Feltre.
Luca che è alla prima volta non vede l’ora di domenica ma lo metto sul chivala’spiegandogli i dettagli di questa gf.Nel Venerdì antecedente alla gara decidiamo anche di ritirare il pacco gara per evitare la confusione del sabato e andiamo a cenare in un agriturismo della zona.
Sabato di puro relax con gita e pranzo in una malga di Lentiai e riposo assoluto.
Domenica ore 5:00 sveglia e colazione a base di Bresaola,frutta omogeneizzata,Succo e caffè,non bisogna caricarsi troppo perché la prima salita e solo dopo 17 km e non vorrei arrivarci appesantito.
Ore 6:00 ci dirigiamo verso Feltre e la giornata sembra andare nel senso giusto in quanto rispetto alle previsioni della settimana splende il sole e la temperatura è già alta.
Siamo in griglia e grazie alla mia iscrizione fatta a ottobre siamo davanti
Le facce sono tese e sapremo che la giornata sarà lunga e impegnativa
Pronti via e dopo 15 km ecco cima campo
Una salita lunga 18 km con pendenze dolci e mai proibitive ma se presa troppo allegra rischia di cuocerti per il finale.
L'atmosfera e' delle grandi occasioni e la tensione e' alta in quanto da dietro chi vuole tentare il tempo o fa il medio cerca di spingere creando nervosismo in gruppo ma si sa che ci sono anche in queste manifestazioni i maleducati.
Si arriva in cima
e giusto il tempo di mettersi la mantellina e picchiata verso il fatidico bivio che separa il percorso lungo con il medio.E' fatta e senza esitazione si va per il lungo e vedo con stupore che rispetto alla Nove Colli di un mese fa qui tanti vanno per i 200 km.
La parte che porta all'inizio del Manghen non e' cosi' facile in quanto e' un continuo su e giu' e cerco di stare in qualche gruppetto per non fare troppa fatica e dopo un po di chilometri eccoci all'attacco del Passo Manghen
una salita di 23 km con gli ultimo 5 che non ti lasciano respiro
Si sale e veramente cominci a capire che stai compiendo una vera impresa,piu' ti avvicini alla vetta piu' cominci a sentire l'ululato del lupo.
Si scollina e quest'anno partendo prima ho il privilegio di fare la discesa molto tecnica senza le moto e le auto che salgono
La discesa e' tecnica ma nello stesso tempo veloce ma aime' sono solo ai piedi del Manghen percio' conoscendo il tratto che ci porta sotto il Rolle aspetto un gruppo e mi accodo dietro facendomi furbamente portare a Predazzo per attaccare il Passo Rolle
i primi chilometri del Rolle sono tosti ma a meta' circa spiana e ti lascia rifiatare,giusto il tempo di mangiare e bere qualcosina per poi fare gli ultimi 5 che ti portano in cima in uno spettacolo magnifico circondato dalle Dolomiti Bellunesi caratterizzate della Pale di san Martino
si arriva in vetta e inizia la lunga e velocissima discesa verso San Martino di Castrozza e poi il pezzo ancora piu' veloce verso l'ulitma salita del Croce d'Aune.
Son circa 20 chilometri di toboga continuo dove se ti piace scendere e staccare al limite questo e' il posto giusto.
Spingo e arrivo a ridosso di un gruppetto di 6 ciclisti i con i quali alternando cambi regolari mi porto sotto il Croce d'Aune.
il Garmin segna 185 chilometri e 8 ore 30 minuti e tra e me mi dico che se riesco a spingere forte posso fare un bel tempo,ma non ho fatto i conti con una piccola crisi che mi fa rallentare e soffrire sugli ultimi chilometri e cosi' rallento il ritmo e penso solo a concludere lo sforzo.
Siamo in cima e' quasi fatta e comincio a vedere Feltre in lontananza,10 chilometri in discesa con il sorriso capendo che anche oggi ho compiuto un'altra impresa
in fondo alla discesa mi trovo solo e dovro' fare gli ultimi chilometri contro vento per arrivare alla porta di Feltre,ed eccoci al ciotolato finale con i suoi 500 mt ma ci siamo!!!!!!!!!!!!
Preso dall'entusiasmo riesco anche ad impennare e la medaglia dopo 9 ore e 42 minuti e' mia
E' una gara dura e selettiva,la devi preparare bene e interpretare al meglio curando il minimo dettaglio,dal cibo al vestiario perche' sono 204 chilometri con 4800 metri di dislivello
tutto questo perche' come intitolava la Gazzetta dello Sport
e qui che prendi la laurea delle granfondo.
Percio' sperando che il mio racconto vi sia piaciuto cominciate a fare un pensierino per il prossimo anno.