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lunedì 31 luglio 2017
MAKAKI SADICI DI SALITA
giovedì 27 luglio 2017
LA PASSIONE CI UNISCE
mercoledì 26 luglio 2017
EVERISTING:STEFANO UNO DI NOI
Al momento sono meno di un migliaio i ciclisti riusciti nell’impresa dell’Everesting, la sfida lanciata da Hells 500. Il concept prevede che un ciclista, dopo aver scelto il proprio segmento, lo percorra di modo che possa raggiungere gli 8,848m di salita. In una sola volta. Sulla stessa strada. Questa sfida senza dubbio è sia fisica che mentale e richiede allenamento, determinazione, resistenza e perseveranza.
Chi l’ha già affrontata afferma che oltre ad un’ottima preparazione sia necessario trovare il segmento adatto, abbastanza pendente per raggiungere più velocemente gli 8,848m di salita, ma che comunque non metta a repentaglio la resistenza delle gambe del ciclista. La discesa inoltre non dovrebbe essere troppo lunga per poter risparmiare tempo. Una speciale menzione sul sito di Hells 500 va ai ciclisti “First Ascent“, ovvero a tutti coloro che percorrono la salita per primi nella classifica di Everesting. In Italia al momento sono iscritti nella Hall Of Fame solo 6 ciclisti, che hanno registrato le proprie salite rispettivamente in Trentino Alto Adige (3), Lombardia, Toscana e Lazio.
Sul sito Everesting vengono dati alcuni consigli che potrebbero risultare molto preziosi. Al fine del calcolo dei laps, per esempio, Everesting ha creato The Everesting Calculator, un tool molto pratico col quale, inserendo la salita prescelta è possibile analizzare davanti al proprio computer il numero di lap necessari al fine di raggiungere gli 8,848m. Per quanto riguarda la scelta del materiale, il consiglio è quello di utilizzare un GPS con altimetro e barometro, magari con un secondo strumento di scorta per evitare la perdita dei dati, oltre ad una bicicletta adatta all’impresa. Hells 500 consiglia il piano di allenamento di Crankpunk, con programmi che varia da 1 a 3 mesi a seconda dell’esperienza del ciclista. Al fine di soddisfare tutte le necessità di nutrizione pre, durante e post Everesting il sito mette a disposizione suggerimenti molto utili per quel che riguarda l’aumento di riserve di energie tramite la carboidratazione. Anche la preparazione mentalenon viene lasciata in secondo piano: stanchezza, mancanza di sonno, necessità di pedalare al buio. É consigliabile trovare qualcuno disposto a percorrere anche solo per qualche lap le salite, che vi intrattenga e che all’occorrenza assecondi ogni vostro bisogno. Per la parte di discesa l’ideale sarebbe equipaggiare la propria bicicletta del nuovo sistema Bundle Luci per Varia™ , specialmente per i tratti in notturna.
Non esistono linee d’arrivo ne medaglie, solo una menzione sul sito, ma questo siamo certi che non toglierà il pepe ad una sfida che sicuramente molti di voi vorrebbero fare.
La sfida consiste nel raggiungere o superare in un solo giorno, il dislivello pari a quello dell’Everest, 8848 i metri. Inventato da quei pazzi australiani di hells500, l’Everesting è stato completato da qualche migliaia di ciclisti in tutto il mondo elencati in questa atipica hall of fame. E dove da pochi giorni c’è anche il nome di Stefano La Mastra, percorrendo il massacrante dislivello, sabato 15 luglio, in 14 ore totali. Un totale di 234 km percorsi dal ciclista, 9077 metri di dislivello e undici estenuanti salite al Ghisallo, il famoso passo che da Bellaggio porta a San Primo. Una cosa abbastanza folle.
D’altronde la normalità non è certo tipica di questo ragazzo lombardo. Classe 1982, Stefano divide la sua vita tra impegni lavorativi e passione per la bicicletta, seguendo un approccio lontano dai classici schemi a cui si è generalmente abituati – quelli dell’agonista, o del ciclista della domenica, per intenderci. Un approccio atipico, che lo ha portato a scalare i passi alpini di mezza Europa, alternando gare agonistiche – nel 2015 ha vinto la Milano-Torino su una bicicletta a scatto fisso – a momenti di pura performance in solitaria, solo lui e la sua “Specialissima”.
Qualche giorno dopo l’Everesting, Stefano porta ancora i segni dell’impresa sul corpo tatuato, con la consapevolezza di aver raggiunto un traguardo importante usando solo cuore, gambe, fiato e cervello.
Stefano, quando hai cominciato a pensare all’impresa?
«Ho cominciato a pensare a questo “maledetto” Everesting già nel 2015. Purtroppo il 2016 non è stato per me un anno buono e alla fine il 2017 mi ha portato fortuna».
Come hai superato i momenti difficili?
«Devo essere sincero, ero sicuro del fatto che passando così tante ore in sella e in salita avrei incontrato dei momenti di difficoltà, è difficile prevenire le reazioni del corpo quando le prestazioni si prolungano oltre le 12 ore. E invece niente, non un cedimento, né fisico né mentale. Sarà che ho seguito in maniera meticolosa la preparazione, saranno stati tutti gli amici che mi sono venuti a incitare. Sarà quel che sarà, ma in questo piccolo sogno realizzato non ho avuto momenti difficili».
Ci spieghi come ci si prepara a un’impresa come questa? Quanti km al giorno fai?
«Sotto il punto di vista puramente ciclistico, un’impresa di questo genere la si prepara stando infinite ore in sella. Nel mio caso quest’anno ho voluto integrare all’allenamento in bici anche 6 mesi di palestra durante l’inverno, in modo da incrementare la forza e non arrivare troppo sciupato a fine stagione. Già da Gennaio sono riuscito ad avere una grossa continuità sulla bici, parliamo di 4-5 uscite a settimana, 2-3 infrasettimanali di 2 ore massimo e sabati e domeniche infinite, dalle 8 alle 12 ore in sella, alternando lunghe distanza a lunghe salite. Diciamo che la cosa più importante è stata abituare il proprio corpo a stare in sella molte ore. Mediamente faccio dai 400 ai 600 km a settimana, pari a una ventina di ore di allenamento».
Capitolo alimentazione: hai seguito una dieta specifica?
«Diciamo di sì. Nelle ultime 2-3 settimane ammetto di avere fatto una vita abbastanza monacale. Per tutto il resto dell’anno mi piace avere delle regole che traccino quella che è la strada da percorrere, ma non essendo un professionista e volendo anche godere dei piaceri della vita, se c’è da bersi una, due birre in compagnia non sono certo il tipo che si tira indietro. Mettiamola così, le regole sono fondamentali, in tutto, ma lo sono anche per essere infrante ogni tanto».
Non sei un professionista. Come si concilia un lavoro normale con una passione così totale?
«Diciamo che in linea di massima non si concilia molto, o meglio non è facile farle conciliare. L’unico modo è sacrificare ogni tuo momento libero. Levatacce in settimana se si vuole uscire prima di iniziare a lavorare; rientri al calar del sole, a volte anche al buio, se si vuole uscire dopo. E poi le levatacce tutti i weekend uno dopo l’altro (e ogni tanto mi domando anche io se sono normale). Quindi, diciamo che fare conciliare lavoro, vita privata e sport richiede sicuramente una passione smodata per quello che si fa.
Stai pensando a qualche altra impresa futura?
Oddio, le idee e i progetti sono veramente tanti. Due su tutti: l’HELL500, altra sfida nata in Australia dagli stessi creatori dell’Everesting, che consiste nel percorrere più di 11.000 m di dislivello in meno di 36 ore. Questa volta però con la possibilità di inanellare una salita diversa dall’altra, quindi diciamo una mega tappa infinita dove non si smette mai di godere. E il secondo… non posso svelarlo, se no come faccio a stupirvi?
Articolo tratto da GQ
DOMENICA 30 LUGLIO:LA VALCAVA SI TINGE WASABI
La strada del versante lecchese è nota agli appassionati di ciclismo per essere una delle salite più difficili della zona. Si parte al bivio a 1000metri più a valle di Torre de' Busi (435 m s.l.m.). A Torre de' Busi inizia la salita vera e propria, lunga circa 10 km e che valica un dislivello di circa 900 metri, per una pendenza media del 9%. Il valico è proprio accanto ai ripetitori televisivi; alcune centinaia di metri prima c'è il bivio per Valcava, che si raggiunge con una breve discesa.
Il tratto più difficile, ancora più duro perché arriva dopo diversi km di salita impegnativa (circa all'8%), è il "muro" che inizia a circa 4 km dal valico: subito dopo una curva a destra, la strada sale dritta per 250-300 metri con una pendenza del 18% (annunciata dal cartello stradale prima della curva), poi prosegue con pendenze meno estreme, ma sempre molto impegnative per circa 2.5 km, con altri tratti al 14% e al 17%, e oltre l'11% di media.
Questa salita è stata affrontata dal Giro di Lombardia dal 1986 al 1990, e il suo muro ha fatto "vittime" illustri tra cui Laurent Fignon, staccato da Gianbattista Baronchelli. Il record dell'ascesa, misurato a partire dal bivio circa 1 km a valle di Torre de' Busi, è stato stabilito da Ivan Gotti in circa 35'.
martedì 25 luglio 2017
LA TRE VALLI VARESINE CI ASPETTA IL 1 OTTOBRE
La 2° Gran Fondo Tre Valli Varesine si preannuncia una grande festa dello sport da non perdere. Percorsi rinnovati all’insegna della sicurezza immersi nel verde alla scoperta delle bellezze del territorio varesino tra laghi prealpini e montagne. Un pacco gara d’eccezione e grandi big del ciclismo internazionale già iscritti.
La 2° edizione della Gran Fondo Tre Valli Varesine, in programma a Varese sabato 30 settembre (crono) e domenica 1° ottobre (gran e medio fondo) sarà una gara da non perdere. Entrata da quest’anno nel circuito UCI GRAN FONDO WORLD SERIES la Gran Fondo Tre Valli Varesine 2017 sarà una prova valida per la qualificazione al 2018 UCI Gran Fondo World Championships che si svolgerà proprio a Varese a fine agosto 2018.
Sempre maggior attenzione alla sicurezza. E' questo l’obiettivo degli organizzatori. Proprio pensando alla sicurezza dei ciclisti, la Società Ciclistica Alfredo Binda, insieme ai partner NRC Occhiali e PuntoTours, ha apportato delle modifiche ai due tracciati, studiate insieme alle Forze dell'Ordine del territorio, così da eliminare i passaggi più critici in termini di viabilità. Il percorso lungo sarà di 135 chilometri e 2147 metri di dislivello. I partecipanti dovranno superare cinque salite, tutte impegnative, con pendenze medie che andranno dal 5% al 7,5%. Il percorso corto vedrà i mediofondisti cimentarsi lungo una distanza di 102 chilometri e 1247 metri di dislivello, nei quali troveranno tre salite di media lunghezza dalle pendenze comprese tra il 5% e il 6,5%. Va poi ricordata l'aggiunta della prova a cronometro, che si disputerà su un percorso di 25 chilometri e 300 metri di dislivello, dovuta al fatto che i Mondiali di Gran Fondo assegneranno la maglia di Campione del Mondo nella gara in linea, nella prova a staffetta e anche nella prova a cronometro. I ciclisti verranno suddivisi in categorie di età (da 19 a over 65 anni) sia uomini sia donne. Oltre ad essere prova per l'UCI Gran Fondo World Series, la Gran Fondo Tre Valli Varesine sarà anche valida per la Coppa Lombardia e per il Nord Ovest Road Cup.
Gli organizzatori hanno, poi, creato un pacco gara davvero imperdibile. Chi si iscriverà entro il 31 luglioriceverà un manicotto da ciclista personalizzato per l'evento e prodotto da Bi-Bike (azienda italiana specializzata nella produzione di tessuti tecnici specifici per l'abbigliamento sportivo), un kit di integratori Enervit, che senza dubbio daranno la giusta energia per affrontare i tracciati, tre prodotti per la cura del corpo HSA Cosmetics (azienda europea specializzata in prodotti innovativi e di qualità) e due confezioni di miele del Consorzio Qualità Miele Varesino, un prodotto energetico ideale per gli sportivi. Chi, invece, aderirà all'evento varesino dopo il 31 luglio, riceverà un pacco gara che non comprende il gadget tecnico: il manicotto della Bi-Bike.
Per l’occasione hanno già confermato la partecipazione ospiti d’eccezione: il tre volte iridato Oscar Freire, il due volte trionfatore del Giro d'Italia Ivan Basso e l'ex professionista Daniele Nardello. E poi, la due volte campionessa d'Italia Noemi Cantele e Filippa Lagerbäck, modella, showgirl e conduttrice televisiva svedese che dal 2014 è il volto femminile del canale Bike Channel (Sky) con il programma da lei condotto "In bici con Filippa" e da quest'anno è una delle cinque conduttrici di The Real su TV8. A questi si aggiungeranno sicuramente altri nomi noti dello sport e del mondo dello spettacolo per quella che si preannuncia già una grande festa del ciclismo.
Le iscrizioni alla manifestazione sono disponibili sulla pagina ufficiale della manifestazione oppure online su MySDAM.
Tutte le informazioni sono disponibili su www.trevallivaresine.com
Noi del MAKAKO team attendiamo fino a fine agosto per raccogliere il maggior numero dei presenti,basti pensare che nel 2016 eravamo ben 80.
In base ai partecipanti avremo molto probabilmente una griglia favorevole e un prezzo di riguardo.
Perciò attendiamo la vostra presenza comunicando al presidente la vostra effettiva partecipazione entro il 25 agosto
domenica 23 luglio 2017
L'ESERCITO DEI MAKAKI
mercoledì 19 luglio 2017
DOMENICA 30 LUGLIO:VALCAVA D'ESTATE
Cari Makaki,
è con piacere che Vi invito alla seconda prova del Campionato Sociale del Makakoteam 2017, il “1° Trofeo Chiosco Valcava” che si disputerà domenica 30 luglio 2017.
Qui di seguito il volantino della manifestazione con tutti le informazioni utili, ovviamente noi del makakoteam ci dobbiamo aggiudicare il Trofeo come 1^ Società quindi Vi aspetto numerosi.
Menateeeeeeeeee