il tram della comasina

martedì 31 gennaio 2017

RACCONTI DAL GIRO DEL DEMONIO

Sembra ieri quando, al rientro da Firenze, dopo aver sputato l’anima alla Muretti Madness by Cicloidi, ho iniziato a fantasticare su un percorso estremo in terra brianzola, un progetto molto ambizioso rispetto alle decine di proposte che negli ultimi anni hanno visto la luce e ricevuto un discreto successo tra appassionati ciclisti desiderosi di qualcosa di diverso rispetto alla tradizionale uscita domenicale.
Una prima bozza del percorso l’ho verificata su strada lo scorso novembre. In seguito il lancio sui Social con il nome di “Giro del Demonio”. A questo punto il progetto e l’impegno sono diventati sempre più reali.
Il percorso che ho ideato ha l’obbiettivo di rendere la vita dura ai ciclisti fin da subito. La scelta di Seregno è stata dettata dalla logica, avrei voluto fosse Cusano Milanino, ma aggiungere 20 chilometri di pura noia non aveva alcun senso. Questo mi ha dato la possibilità di inserire la prima asperità a soli 5 km dalla partenza, e l’ultima a pochi chilometri dall’arrivo, inserendo così un tratto di pianura finale ideale come passerella d’onore ai sopravvissuti.
In serie le salite: Orlanda, Visconta-Capriano, Cremella, Sirtori, Lissolo, Montevecchia (sterrato), Belsedere, Spiazzo-Monte, Giovenzana (Colle Brianza), Alpino (Villa Vergano),  Eupilio (vecchio), Castelmarte, Caslino, Conca di Crezzo, Ghisallo (Vintage), Sormano, Muro di Sormano, Faggeto Lario, Civiglio, Alzate B.za, Brenna, Cremnago, Fornacetta.
180 chilometri con oltre 4000 metri di dislivello.
Per l’occasione non ho voluto lasciare nulla al caso, un premio ai finisseurs, un omaggio ai conquistatori del Muro di Sormano, e una serie di bar amici scelti in vari punti del percorso dove poter riposare e ristorarsi.
Alla partenza Bar Caffe&Caffe. Luigi, il proprietario, per l’occasione anticiperà l’apertura alle 6:00 del mattino..
Dopo 70 km Bar Cremeria Pusiano dove Paolo accoglierà il plotone dei Cavalieri, con tanto di “angeliche” ragazze al banco, e addobbi infernali nel locale.
Al termine del Muro di Sormano la Baita Ristorante di proprietà di Tiziano e Diego.
Ad attendere coloro che hanno concluso il Muro di Sormano, poco importa se in bici o a piedi perché solo l’idea di affrontare questa salita unica nel suo genere rende tutti ciclisti speciali, ci sarà  un’enorme gargoyle ideato e fabbricato da Remo Zapparoli, un artista di Cusano Milanino.
Infine potrò contare sul prezioso aiuto di Franco. Lui sarà la nostra sentinella. Ci accompagnerà in auto lungo tutto il percorso con a bordo Giovanni, fotografo “ufficiale” del Giro del Demonio pronto a cogliere sorrisi, smorfie, paesaggi e tutto quello che la sua macchina fotografica riterrà unico e irripetibile.
A tre giorni dalla data prevista un’improvvisa nevicata rischia di rendere impraticabile proprio il tratto di percorso attorno al quale ruota tutto il Giro del Demonio. Il Muro di Sormano è coperto di neve!
Che fare? Non posso deludere i Cavalieri che affronteranno un lungo viaggio pur di essere al via del Giro del Demonio.
Dopo un giro di telefonate trovo qualcuno che decide di darmi una mano e portare la sua ruspa sul Muro per renderlo percorribile alle bici da corsa, un aiuto fondamentale senza il quale sarebbe stato a rischio la riuscita di questa Edizione Zero.
A questo punto tutto è pronto e il Giro del Demonio può prendere il via.
19 Marzo 2016
Ore 2:38 del 19 marzo, sono sveglio, non riesco più a dormire, la tensione sale, speriamo che tutto vada per il meglio… mi aspetto una quarantina di partecipanti, speriamo non siano di più!
Il mio ruolo sarà di organizzatore, non di partecipante. Voglio gestire in prima persona il mio progetto dalla partenza all’arrivo, per questo seguirò i ragazzi in scooter. Il mio Giro del Demonio sarà un’altra volta.
Alle 6:00 sono a Seregno, Piazza Vittorio Veneto. Le prime luci rischiarano un cielo sgombro da nuvole. Tra me e me penso che oggi sarà una giornata memorabile per tutti!
Il primo in assoluto a presentarsi è Vittorio, in anticipo, come impone lo stile randonnèe. Nel giro di qualche minuto arrivano gli altri, in piccoli gruppi o solitari. Alcuni incontrati alle varie randonnèe ACP, altri già miei compagni di notturne organizzate in passato. Molti i volti nuovi, il passaparola ed il lavoro sui social ha sortito l’effetto desiderato.
Il gruppo diventa sempre più numeroso, impreziosito dall’unica presenza femminile, Susan de “La Popolare”, mia compagna di fatica alla Muretti Madness del ottobre scorso. Un grazie particolare per Lei e ai due temerari venuti da Trento; Pierre Migazzi, e da Bologna; Giuseppe Misurelli.
Un inaspettato ma graditissimo omaggio arriva dalla visita di mio zio Eugenio, classe 1929, padre putativo del gruppo, ciclista da una vita. Le salite di oggi sono state per lui sfide memorabili affrontate su bici con rapporti impossibili, calzando scarpette in cuoio bloccate nei pedali dalle gabbiette. Un vero eroe a mio modo di vedere… se solo avesse qualche anno in meno sicuramente sarebbe alla testa di questo branco di pazzi a fare il passo.
Inizia a schiarire quando i primi decidono di partire, anche se la maggior parte si sofferma ancora qualche minuto per darsi sostegno morale.
Il giro del Demonio ha inizio.
Ancora con le gambe fredde, ecco apparire il primo strappo, l’Orlanda, 300 metri che mettono subito in chiaro una cosa, oggi si soffre!
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Affrontato il Lissolo decidiamo che per immortalare al meglio i corridori, Giovanni debba essere nel pieno dell’azione, per questo diventa mio passeggero sullo scooter.
Le foto, soprattutto se di qualità, cementano nella storia l’impresa di ogni singolo partecipante al Giro del Demonio, per questo ho chiesto a Giovanni di concentrare la sua professionalità sui ciclisti che oggi soffriranno sulle strade della Brianza.
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Le salite si susseguono, dopo Lissolo, Montevecchia, Giovenzana e Villa Vergano, il gruppo affronta uno dei pochi tratti di pianura.
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Siamo a 70 km dalla partenza, da lì a poco entreranno all’inferno. Si dovranno affrontare, in serie, le rampe più impegnative dell’intero giro, Eupilio, Caslino, Conca di Crezzo e sua Maestà il Muro di Sormano.
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Io e Giovanni ci buttiamo all’inseguimento dei primi, Davide, Vittorio e Roberto. Non possiamo perderci il loro passaggio a Crezzo e Muro di Sormano. Ogni partecipante merita una foto per vantarsi con gli amici per ciò che è riuscito a fare.
Risalendo il tracciato, ogni volta che raggiungiamo un partecipante rallentiamo, Giovanni per scattare foto, io per osservare il profilo di ognuno, i visi sono già segnati dalla fatica, ma gli occhi sono vispi, ancora carichi di tanta voglia di avanzare e portare a termine l’impresa.  Per tutti oltre che una dura prova dal punto di vista fisico lo è soprattutto dal punto di vista morale. Ci vuole testa, non solo gambe, per affrontare  e sconfiggere un mostro di questa portata.
Il clou del giro è qui, cinque mesi di lavoro addensati in questi pochi km dove i miei amici scaleranno 2000 metri di pura follia. Non nascondo la mia emozione, sto vivendo un giorno molto particolare grazie all’aiuto di chi è stato al mio fianco, ma soprattutto a chi oggi è sui pedali ed onora il giro con il suo sudore; grazie.
Franco è pronto sugli ultimi tornanti del Muro per scattare foto, Giovanni è da qualche parte sulle rampe concentrato a catturare l’attimo perfetto per un’immagine che esalti la cattiveria delle pendenze, io rimango al GPM per immortalare la conquista di ogni singolo Cavaliere e offrire loro la possibilità di ritrarsi con il simbolo del Giro, il Gargoyle.
Il primo a passare è Vittorio Pirola, scoprirò in seguito che fin dall’Orlanda si era imposto di non zigzagare in nessuna delle salire del Giro, soprattutto su Crezzo e Muro, le più dure dell’intero percorso. Il passo è costante, i movimenti sono eleganti, dal  suo volto non traspare una smorfia, non sembra che stia affrontando pendenze ben oltre il 16%!
In scia arriva Davide, chiuderà il giro prima degli altri non tanto per essere il vincitore morale, non esiste una classifica, ma perché terrorizzato di arrivare tardi all’appuntamento a Busto Arsizio con la compagna per l’ultima lezione del corso fidanzati! Se arriva in ritardo è un uomo morto!
Il terzo a transitare è Roberto, le sue spalle sono ferme, le mani unite sulla piega e le gambe che spingono senza pietà sui pedali, un portento della Natura.
A seguire tutti gli altri, più o meno sofferenti, tutti orgogliosi di aver conquistato la cima del Muro di Sormano, dove l’asfalto ti guarda dritto in faccia (Cit. Chief).
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Ma il giro non è finito… dopo la lunghissima picchiata verso Nesso, il percorso è ricco di piccoli strappi sino alle porte del capoluogo lariano. Le gambe gridano vendetta, lo sconforto si fa strada nei pensieri di molti, la stanchezza spinge i nostri Cavalieri verso strade più gentili, ma tutti, nessuno escluso, ha ancora il coraggio di voltare a sinistra e guardare negli occhi l’ultimo Demone, la salita di Civiglio/Brunate.
Io sono al fianco dei primi, mentre Franco e Giovanni, dopo essersi accertati che anche gli ultimi siano passati dalla Colma, rimangono in scia al gruppo più numeroso per arricchire l’album fotografico di altri scatti memorabili.
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Alzate, Brenna, Cremnago ed infine Fornacetta portano il Giro ai 4000 metri di dislivello in nemmeno 180 chilometri.
Seregno, piazza Vittorio Veneto, la fine di un incubo…
Davide, Vittorio, Roberto, Tory, via via tutti gli altri, arrivano stravolti, svuotati di ogni energia, ma tutti appagati e consapevoli di aver fatto qualcosa di grande, un’impresa.
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All’appello mancano solo Susan e Alfieri. Attendo speranzoso, sono sicuro che arriveranno anche loro. Quando, verso le 19:30 li vedo arrivare, stanchi ma sorridenti, mi sento orgoglioso per la loro impresa. Grazie di cuore per aver onorato fino all’ultima pedalata il Giro del Demonio.
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Tutti vincitori, tutti primi, tutti eroi, tutti Cavalieri che hanno avuto il coraggio di affrontare e sconfiggere il Demone!
Ringraziamenti
Ringrazio la squadra che ha condiviso con me questo sogno, Franco, Giovanni, Roberto.
Ringrazio chi ha offerto un sostegno ai corridori aprendo le porte dei loro Bar, Luigi, Paolo, Diego e Tiziano.
Ma soprattutto ringrazio Voi, uno ad uno.
Vittorio Pirola, Max B, Stefano Baraga, Aldo Mangione, Misva, Rese, Cazzaniga, Mauro, Pier, Sici, Galloni, Tony, Servegnini, Mr. Salumeria Misurelli, Bertoldi, Resmini, Filippi, Jacopo, Ivan, Marco, Susan, Dario, Bonetti, Lorenzo, Stefano, Paolo, Enrico, Diego, Mario, Locatelli, Maurizio, Chief, Pipistrello, Stefano LA, Matteo, Gufo, Claudio Pozzoli, Buss, Michele Spinelli, Michele Aquila, Arian, Mattia, Teo.
Alla prossima

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