L’ultimo rapporto Istat è impietoso:
il 42,3% degli italiani sopra i 3 anni non pratica attività sportiva e
quasi il 50% degli adulti si definisce sostanzialmente “sedentario”.
Questa è la fotografia di un paese che diventa sempre più fermo, non
solo nell’innovazione, ma anche nell’attività di tutti i giorni. Il
fatto che un italiano su due viva in una condizione di ipocinesi, cioè
di mancanza totale di movimento fisico, è un fattore preoccupante ed è
tristemente destinato a salire.
Abbiamo app che ci permettono di fare la spesa,
pagare le fatture, farci consegnare la cena a casa senza nemmeno più
uscire e il tempo che abbiamo “guadagnato” lo spendiamo sul divano,
grazie alle sempre più allettanti proposte della tv a pagamento. Andiamo
al lavoro in auto, prendiamo l’ascensore per salire in ufficio,
lavoriamo al computer per 8 ore e poi torniamo a casa, per sederci a
tavola, sul divano e poi a andare a letto. Ci stiamo convincendo che
muovere il corpo significhi usurarlo e affaticarlo, mentre restare fermi
e seduti permetta di mantenerlo in perfetto stato. Siamo stati
cresciuti da una generazione di mamme e nonne abituate a pensare che
magrezza significhi povertà e miseria mentre grassezza sia sinonimo di
benessere. Questo stile di vita sta già presentando il suo conto: le
cosiddette malattie del “benessere” sono ormai diffusissime. Problemi
coronarici, ipertensione, obesità, diabete di tipo II, sono patologie in
continua crescita, tanto che un medico, conosciuto a un nostro corso di
biomeccanica, mi disse: “Omar, se vuoi investire fallo nella salute,
perché gli italiani sono sempre più vecchi e sempre più malati”.
Come si può fronteggiare questa vera e propria emergenza?
La sensibilizzazione è importante certo ma spesso siamo portati a
pensare che “tanto succede sempre agli altri”. Non pensiamo mai che
certe cose possano succedere a noi e se ciò avviene ne siamo sorpresi.
Per consentire agli italiani di modificare il proprio stile di vita,
aumentando il movimento e l’attività motoria, bisogna dar loro i mezzi
per farlo. E tra questi mezzi ci sono le biciclette. La bici è l’unico
mezzo di trasporto che consente di coprire lunghe distanze che allo
stesso tempo impegna il conducente in un’attività sportiva. Sono
innumerevoli gli studi che dimostrano come l’uso continuativo della bici
consenta di rafforzare il sistema immunitario, migliorare la
circolazione, aumentare l’attenzione, diminuire il rischio d’insorgenza
di patologie coronariche. Anche in età avanzata, l’uso quotidiano della
bici permette di mantenere le ossa più forti, i muscoli più tonici e le
articolazioni lubrificate, con conseguente diminuzione di anchilosi o
artrosi. L’idea che il nostro corpo si conservi se non usato è
totalmente sbagliata. Il nostro organismo utilizza una funzione
meravigliosa: la supercompensazione. In sostanza, ogni volta che noi lo
sottoponiamo a uno sforzo, il nostro corpo attua delle modifiche
strutturali per resistere a un eventuale nuovo stress fisico. Più ci
muoviamo e più diventiamo forti e resistenti.
La bicicletta è il mezzo che consente di passare da
uno stile di vita sedentario e ipocinetico a uno più attivo e quindi il
suo acquisto può essere equiparato a quello di un medicinale, solo con
molti meno effetti collaterali. Dare la bici agli italiani significa
permettere loro di recuperare l’investimento fatto attraverso una
defiscalizzazione, che può avvenire con l’inclusione delle bici nei
presidi medici scaricabili dalla dichiarazione dei redditi.
Il trend “ipocinetico” degli italiani non cambierà dall’oggi al domani,
poiché si è ormai convinti che questo stile di vita sia qualcosa di
immutabile. Eppure includere del movimento nella propria vita, senza che
questo richieda un dispendio di tempo libero, è semplice: usare la bici
per gli spostamenti quotidiani. Anche una sola mezz’ora al giorno
permette di ridurre drasticamente le probabilità di sviluppare patologie
del benessere. Per cui se non volete farlo per l’ambiente perché
pensate che il riscaldamento globale sia una bufala per vendere auto
elettriche, se non volete farlo per gli altri perché del prossimo non ve
ne frega niente, se non volete farlo per i vostri figli perché “tanto
si arrangeranno”, allora siate davvero egoisti e fatelo per voi stessi:
compratevi una bicicletta.
articolo tratto da http://www.bikeitalia.it/2017/01/10/perche-le-biciclette-salveranno-gli-italiani/
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