Eccoci makaki a raccontarvi la mia prima maratona delle dolomiti.
Tutto inizia nei primi giorni di novembre dove per gioco decido di partecipare all'ambito sorteggio,dico proviamoci tanto non mi prendono e invece.......
Sorteggiato tra circa 33000 ciclisti che ogni anno si sfidano per occupare i 9000 posti ambiti.
Parte la ricerca ardua del posto dove alloggiare e grazie al mio amico Massimo trovo anche un bella pensioncina proprio a Corvara.
29 giugn0 2017;tutto pronto si parte per sfidare il lungo della Maratona,137 km con 4200 mt di dislivello ma dopo Stelvio e lungo della Sportful nulla mi fa paura.
Arriviamo con moglie e figlia al seguito in quel di Corvara,la perla delle Dolomiti
L'atmosfera del giovedi e calma ma gia' cominciano i preparativi per quello che dovra' accadere domenica..Il tempo non e' dei migliori e continuano intervalli di sole con scroscio violenti d'acqua.
Il villaggio della partenza apre gia' alla sera e approfittiamo per visitarlo e ritirare il ricco pacco gara per evitare la confusione dei prossimi giorni.
Venerdì 30 giugno decido di fare una sgambettata e provo il corto della Maratona,55km con Campolongo,Pordoi,passo Sella e Gardena,diciamo una passeggiata ma il tempo e la grandine sul Pordoi mi rendono difficoltoso il rientro a Corvara ma gia' comincio a capire cosa mi aspetta per domenica.
Il sabato successivo caratterizzato dalle continue piogge e' assoluto riposo e Corvara comincia veramente a popolarsi di ciclisti sia a piedi che in bicicletta.
Ed eccoci al 2 luglio il giorno della Maratona delle Dolomiti.
Sveglia alle 4,30 con colazione leggera e tutti i rituali della preparazione
La difficolta' visto le previsioni e la temperatura rigida diventa come vestirsi e cosi' opto per la gabba a maniche corte e mantellina,scelta rilevatosi importante nel corso della giornata.
Scendo verso La villa e dietro di me sento una voce conosciuta ,eccoti di fianco il ct della nazionale Davide Cassani con il quale scambio due chiacchiere come se fosse il classico ciclista che incontri alla domenica
Lui poco allenato e chi ci crede optera' per il medio.
Eccoci sull'ultima griglia pronti per partire mezz'ora dopo che sono partiti tutti
Nell'attesa fredda approfitto nel rivedere la mappa e poi finalmente partienza alle 7.
Parto piano senza forzare e sul Campolongo decido di non forzare anche se la gamba gira e la strada ti invita a spingere,scollinamento e picchiata verso Arabba per iniziare gli 8 km del Pordoi;stessa solfa non voglio bruciarmi e decido di salire stando sempre intorno ai 230 W e
cosi facendo arrivo in cima fresco per una barretta e giu' in picchiata per poi prendere Passo sella e Passo Gardena.
Sul Gardena l'elicottero Rai che sorvola ti fa sentire un prof e tutto cio ' ti carica e rende meno faticosa l'ascesa.
Giunti in cima inizia la lunga ma stupenda discesa verso il primo passaggio a Corvara dove ad attendermi c'è mia moglie che mi permette il cambio della gabba con la divisa estiva piu' gilet scelta azzeccata per l'altra meta' di gara.
Si rifa' il Campolongo ma le facce dei granfondisti incominciano a farsi segnare dai primi 55 km e dal freddo pungente,discesa ancora verso Arabba ma svolta a sinistra per iniziare un falsopiano che ci porterà a prendere il passo Giau,la temibile ascesa di 9 km all'10% costante;inizio in leggera difficolta' ma poi riesco a incalzare un buo ritmo intorno ai 260 W e salgo superando numerosi atleti,giunto in cima lo spettacolo e' surreale e le maestose Dolomiti sembrano una cartolina,all'ultimo chilometro arriva ancora l'elicottero e la gente a bordo strada ti da la carica giusta per scollinare.
Inizia la discesa ma nel cervello comincia a realizzarsi che stai concludendo l'impresa ma attenzione ancora al Falzarego e Valparola.
Tutta scena perche' il Falzarego si e' una salita ma ti lascia riposare per alcuni tratti
E il Valparola da quel versante e' un chilometro scarso
E poi eccoci alla discesa finale che ci portera' a La villa per affrontare il temutissimo Mur del Giat
Ma niente paura perche' la maratona e' quasi finita e la gente a bordo strada che urla e ti incita ti rende eroici quei 300 mt al 18% e in cima mi permetto anche di impennare scaldando la folla.
Ci siamo 3 chilometri di godimento puro fino a Corvara e al tragurado
Arrivo in solitaria e mi permetto anche di alzare le mani al cielo da vero campione e fiero di aver conquistato il lungo delle Dolomiti.
Ad attendermi c'è la mia paziente moglie e la mia piccola che corre per abbracciarmi
E festeggiare con me questo bellissimo successo personale .
Una bellissima granfondo organizzata in maniera maniacale,si puo' dire che il prezzo e' eccessivo ma li merita tutti,dal pacco gara,dalla sicurezza in strada,dalla gente che ti acclama come se fossi un prof e tutto cio' che ti circonda merita il prezzo del biglietto.
Ad oggi insieme alla Nove Colli la considero una delle migliori manifestazioni in assoluto del panorama amatoriale e una volta nella vita ogni ciclista deve provarla .
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